Trapani Zona Franca

INDUSTRIALE

Una struttura strategica per lo sviluppo del territorio

LA ZONA FRANCA INDUSTRIALE, da non scambiare per Zona Franca Doganale o Artigianale

E’ un progetto di sviluppo strategico del territorio. Proposto da S. Bulgarella nel 1986, alla politica Locale e Nazionale, Malgrado l’adesione di diversi politici e la presentazione di un disegno di legge, l’iniziativa si è bloccata per beghe interne alla politica locale

Il progetto attivato in altri territori europei ha consentito invece lo sviluppo costante degli stessi fino ai nostri giorni. Compresa la prosperità economica e la sostenibilità socio-economica.

CHE SIGNIFICA

Zona franca industriale

Parte del territorio di uno Stato in cui vigono norme che garantiscono particolari agevolazioni creditizie, fiscali, doganali o di tipo burocratico per investitori stranieri.
La zona franca industriale si differenzia dalla semplice ZONA FRANCA in quanto presenta la caratteristica di essere un’area potenzialmente adatta ad un rapido sviluppo industriale ma che manca di adeguati investimenti; le agevolazioni statali sono quindi finalizzate a promuovere il processo di industrializzazione dell’area.
Tuttavia, diversamente da quanto accade nell’OFFSHORE l’Amministrazione finanziaria locale può effettuare controlli circa la regolarità delle operazioni poste in essere ed, eventualmente, irrogare sanzioni.

Questo strumento è divenuto efficace, non solo perché consente l’immediato insediamento di poli industriali tecnologici di aziende straniere, ma fa crescere lo sviluppo di un indotto del territorio limitrofo moltiplicando l’occupazione residente.

Me

Trapani Un territorio al limite dei confini europei.  Fondata dagli Elimi; importante base cartaginese e poi base per tutti quelli che si affacciavano nel mediterraneo. Ma che non ha mai trovato una propria identità soprattutto nella filiera dello sviluppo progressivo

Ho lavorato moltissimo, qualche secolo fa, per tentare di dare a questo territorio stabili e concrete opportunità di sviluppo. Certamente il momento topico è stato quando ho individuato uno strumento di sperimentato in maniera efficace da altri paesi attraverso LA ZTF (Zona Franca Industriale). Non si deve confondere la ZTF con le successive Zone Franche Urbane Etc. Etc.

Trattasi di uno strumento completamente diverso e cioè la delimitazione di un’area non necessariamente grande, dedicata all’insediamento di strutture industriali straniere che godono di alcuni vantaggi:

1) Doganali, 2) Sindacali, 3) Amministrativi

Il ruolo di presidente dei Giovani Industriali e membro Centro Studi Confindustria del tempo, mi aveva permesso di conoscere altre ZTF in Europa e nel mondo e ritenni che poteva rappresentare uno strumento strategico per supportare lo sviluppo strutturale del nostro territorio.

Dopo avere realizzato un progetto di fattibilità e predisposto un Consorzio mirato, TRAPANI ZFI, presentato in un convegno Internazionale al Centro Ettore Maiorana di Erice, con l’intervento delle massime autorità europee sulla materia, mi sono adoprato con i politici locali per la stesura e presentazione di un progetto di legge al governo nazionale. Siamo negli anni novanta e devo dire che trovai il maggiore disinteresse proprio nei politici trapanesi.

Ricorsi allora ad altre personalità politiche ed ebbi il pieno consenso di Gianfranco Fini (allora Segretario Alleanza Nazionale) che partecipò ad un incontro a Trapani nella sede di Assindustria e dove confermò la validità del progetto e si fece carico dell’iniziativa e della messa a punto del Disegno di Legge.


A seguito del lavoro fatto e l’interesse del Senatore G. Fini venne presentato il Primo Progetto di Legge al Senato nel Novembre 1992, dai Senatori: Pontoni, Filetti, Moltisanti appartenenti tutti al gruppo della Destra nazionale.

Come si può vedere il Disegno di Legge non ha alcun firmatario Siciliano ne tantomeno Trapanese e forse anche per questo, non ha avuto esito positivo

Senza demordere supportato dal Sen T. D’ali entrato in politica da poco, ho personalmente coinvolto successivamente nel 1996 altri politici locali per buona parte di Forza Italia.

Per Onestà Storica è bene precisare che un interesse concreto hanno mostrato anche altri politici della Provincia quali il Senatore Marsalese PietroPizzo. Che ha presentato al Senato una analoga iniziativa

Il Sen. Tonino D’ali spinse la definizione degli atti dell’iniziativa e poi fu Primo firmatario del progetto di legge insieme agli Onorevoli, Germanà, La Loggia, Ventucci, Corrao, Schifani.

Malgrado la presenza di tali personalità, con la volontà manifesta di realizzare l’iniziativa, una serie di controversie politiche, conseguenti anche alle vicende dei Governi Berlusconi, hanno fatto arenare definitivamente la iniziativa politica e quindi anche il mio personale impegno.


Oggi nel 2022, personalmente ritengo che questa iniziativa possa essere ripresa in maniera organica dai politici della ns Provincia; Rappresenta uno dei pochi strumenti strategici disponibili. a basso costo, per lo sviluppo e l’innovazione di territori marginali.

Ho ancora in archivio tutti gli studi e le analisi per la fattibilità conseguenti alla ricognizione fatta nella gran parte delle ZF europee e quindi sono disponibile per riavviare tale iniziativa con i politici di buona volontà


Elenco dei Paesi che hanno attivato le ZFI in Europa. Anche I paesi più industrializzati hanno attivato le Zone Franche Industriali, mentre in Italia esistono solo Punti Franchi che come abbiamo detto è uno strumento totalmente diverso a quello in oggetto.



Se Nella foresta incontri un ponte non rinunciare, attraversalo, ma con cautela


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